Miki Biasion nel sabato della Silver Flag: l’ex rallysta tra tornanti e paddock


Quasi nemmeno il tempo di lasciarsi alle spalle la 1000 Miglia che è già tempo di girare nuovamente la chiave, questa volta tra i tornanti che ha già conosciuto in passato e nell’edizione 2023 della Silver Flag: anche Miki Biasion, icona del rally e Campione del Mondo 1988 e 1989 su Lancia Delta HF Integrale, nella giornata di sabato 22 giugno sarà presente a Castell’Arquato per condividere l’intera giornata con i tanti appassionati e i colleghi piloti partecipanti alle tre manche previste.

Una parentesi che diventerà ancora più speciale considerando che l’ex pilota veneto condurrà una Maserati MC20 Club Italia arrivata nel suo garage lo scorso dicembre.

Alla 1000 Miglia Biasion ha appena archiviato un’altra esperienza al volante di una Lancia, non la Delta ammirata sui percorsi di tutta Europa e spesso riproposti in video d’annata, ma una Aurelia B20 GT del 1951 condotta insieme alla giornalista Sabina Confaloni che a sua volta sarà presente alla Silver Flag. «Mi era stato detto che dopo settant’anni dalla prima vittoria una Lancia doveva ritornare sul traguardo di Brescia – racconta Biasion – L’ho trattata con la massima cura e rispetto, anche perché sono auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo, della tecnologia e del design italiano. È stato veramente un piacere guidare una Lancia in una kermesse così importante».

Conclusa la parentesi nella “gara più bella del mondo” per Miki Biasion l’endurance emozionale proseguirà nel fine settimana della Silver. «Si vivono un’atmosfera e un ambiente che non si trovano facilmente. Qui come in altre manifestazioni si respirano profumi del passato e si sentono rumori che diventeranno patrimonio dell’UNESCO e che non si ripeteranno più nei prossimi decenni».

Sempre restando con gli pneumatici ancorati al mondo Lancia, Biasion nel paddock troverà la Stratos HF della Collezione Bertone alimentata interamente a carburanti sostenibili. «È una curiosità che voglio togliermi: in futuro bisognerà dare l’opportunità ai costruttori di fare altre proposte, non si può obbligare come stanno facendo in Europa ad una sola via d’uscita. Credo ci siano soluzioni per rendere il mondo più sano, non si può attaccare soltanto l’automobile».

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