La “Prima” di Riccardo Patrese alla Silver Flag: l’ex pilota ospite illustre della 28esima edizione


In un’atmosfera pronta ad accendersi tra ottani, passione e rimandi ad un passato illustre nella prossima Silver Flag non poteva mancare chi ha più di una storia da raccontare, una storia pronta ad imboccare le curve del tempo con la traiettoria più idonea: insieme a partecipanti ed appassionati ci sarà anche Riccardo Patrese.

L’ex pilota padovano, con una carriera difficilmente sintetizzabile in poche righe ed una cultura motoristica sconfinata, sarà ospite – per la prima volta – nel paddock di Castell’Arquato. E a proposito di cultura il raffronto con l’evento di eccellenza in questo contesto: il Goodwood Festival of Speed. «Mi aspetto di vedere tanti appassionati ed altrettante belle auto. La differenza in quello che vedo negli amanti di auto inglesi? Hanno una cultura delle auto più radicata, una conoscenza più ampia: non avendo un marchio loro conoscono tutto di tutti mentre noi, a livello sportivo, permeiamo tutto sotto il marchio Ferrari. In questi ultimi anni ci si sta appassionando di più e l’entusiasmo sta salendo: in un Minardi Day non si va soltanto per una casa automobilistica ma perché c’è anche tanto altro».

Non solo ritrovi di auto e appassionati ma anche le sale cinematografiche possono aiutare nel conservare una fetta di motorismo sportivo, con un’importante missione affidata ai giovani. «Sono usciti film come “Rush” e quello più recente su Ferrari: anche i giovani possono apprezzare quello che era il passato e come si è arrivati ad un’evoluzione. È importante che non solo i miei coetanei si ritrovino in questi ed altri eventi perché dovranno essere i giovani a tramandare».

Tra le parole di Patrese scorrono chicane e rettilinei nel Gran Premio del Tempo. «Le auto di allora erano molto più fragili di quelle odierne, si creavano autentiche leggende in gare di endurance che erano piuttosto diverse da quelle attuali ma non possiamo tornare indietro. Guidare auto dove piedi, mani e sedere facevano la differenza ti dava un gusto particolare: una volta sentivi il piacere della sfida, oggi si è più aiutati dall’elettronica e c’è un margine d’errore più grande ma questo ha portato tanta gente in più ad avvicinarsi ad auto più sportive. Manifestazioni come la Silver Flag permettono di rivivere macchine con il novantanove percento di elettronica in meno».

Tra i tanti pensieri che si mescolano, come il rimando ad una Formula 1 «che era molto più carismatica, oggi è tutto più politicamente corretto anche nelle interviste», una certezza  che quasi fa cambiare il tono della voce di Riccardo Patrese. «Se dovessi scegliere un’auto per la salita sceglierei una Ferrari GTO, una macchina che anche quando ero in attività ho mirato più volte senza mai portarla a casa. Ho guidato quella di Nick Mason a Goodwood: magari l’avessi presa all’epoca, ora ha un valore quasi inarrivabile».

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